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Senior femminile
Gli assenti hanno sempre torto, anche quando lo sono a causa di infortuni e non per cattiva volontà. Rimasta a casa Tirunesh Dibaba, il Kenia ha vita facile nel dominare la gara senior femminile con Florence Kiplagat, davanti alla connazionale Linet Masai, terza l’etiope Meselech Melkamu.
Il Kenia torna al successo individuale nella gara maggiore femmminile dopo 15 anni. Era infatti il 1994 quando Helen Chepngeno diventò campionessa mondiale e al 2001 risale l’ultimo titolo a squadre per le ragazze keniane. Nei 7 anni successivi è poi andato ininterrottamente all’Etiopia. Al di là della pesantissima assenza delle due sorelle Dibaba, il successo della Kiplagat è limpido, giunto al termine di una gara durissima e tirata, a coronamento di un anno in cui ha vinto i trials keniani ed alcune delle più imprtanti gare del mondo, come Elgoibar e Siviglia.
La gara a squadre ha visto infine il terzo posto del Portogallo, con 4 atlete fra il 15° ed il 22° posto.
Onorevole 47° posto per Federica Dal Ri.
Senior maschile
Gli atleti etiopi vendicano le ragazze e, nonostante assenze pesantissime come quella dei fratelli Bekele e di Sileshi Sihine, si aggiudicano il titolo individuale senior con Gebre-egziabher Gebremariam. Il resto del podio segna una clamorosa debacle per lo squadrone keniano, fuori dalle medaglie. Infatti l’argento va all’ugandese Moses Kipsiro , mentre il bronzo all’eritreo Zersenay Tadese. I due keniani Leonard Komon e Mathew Kisorio hanno forse pagato una tattica troppo aggressiva, che li ha visti condurre quasi fino alla fine. Ma ancora una volta è stata l’erta finale del selettivo percorso giordano a decretare che avrebbe vinto chi alla fine dei 12 km aveva ancora forza nelle gambe per arrampicarsi lungo quei 40 metri di dislivello. Forse non più inibito dalla presenza di Bekele, Gebremariam ritrova dunque lo smalto di 5 anni fa, quando fu secondo nel cross lungo, dopo essere stato campione mondiale junior nel 2002.
Il titolo a squadre va al Kenia, davanti all’Etiopia e all’Eritrea, ma la sensazione è che sia un ben modesto compenso per quello che verrà vissuto in realtà come un fallimento.
Nella pancia del gruppo, 61° al traguardo Gabriele De Nard.
Junior maschile Etiopia all’oro individuale con Ayele Abshero, ma il Kenia si aggiudica la classifica a squadre. L’anno scorso era rimasto ai piedi del gradino più alto del podio, ma quest’anno il giovane e talentuoso etiope ha seguito il keniano Titus Mbishei, che ha fatto il passo per quasi tutta la gara, e l’ha passato secco sulla piccola salita a 600 metri dal traguardo. I due si erano staccata dal gruppetto di testa poco dopo l’inizio dell’ultimo giro, lasciando 5 compagni di fuga. Il gruppetto è stato poi regolato dal’ugandese Moses Kibet per il bronzo. Come si diceva, oro a squadre comunque al Kenia, che ha piazzato 4 atleti al 2°, 4°, 5° e 9° posto, sopravanzando così di due punti l’Etiopia e l’Eritrea. Sessantottesimo e 71° Antonio Guzzi e Dario Santoro, entrambi all’esordio internazionale.
Junior femminile
Non è un nome sconosciuto la nuova campionessa mondiale junior di cross: Dibaba, ma stiamo parlando di Genzebe, la più piccola di casa, che si riconferma sul podio mondiale.
La gara è stata durissima ed incentrata sul duello fra la Dibaba e la keniana Mercy Cherono. Dibaba si avvantaggia al secondo dei 4 giri, ma la Cherono richiude in progressione il gap e passa a condurre. Sembra fatta per lei, ma l’ultima salita vede invece l’etiope scollinare per prima e tagliare il traguardo con 20 metri di vantaggio. Terza l’altra keniana Jackline Chepngeno.
La gara a squadre ha visto la vittoria a pari punteggio di Etiopia e Kenia, a segnalare che la sfida infinita continua! Sorprendente terza la rappresentativa giapponese, che ha allineato 4 atlete fra il 17° ed il 21° posto.
Buon 42° posto per la giovane Valeria Roffino, che ha preceduto di 20 posizioni Lucia Coli. Ricordiamo che la piemontese Roffino è specialista delle siepi e vanta un 11° posto ai mondiali junior di Bydgoszcz del 2008.
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