Nelle qualifiche del lancio del peso il tedesco David Storl, detentore del record del mondo Juniores, al primo lancio era già matematicamente qualificato con 20 metri e 32 centimetri, ma non ha fatto in tempo ad avviarsi agli spogliatoi che il croato Marin Premeru, ha lanciato oltre i 21 metri e 32 centimetri, stabilendo il nuovo record dei campionati, questo lasciava presagire un scontro con i fiocchi per la finale che si sarebbe disputata nella serata. Infatti Storl è sceso in pedana con lo spirito giusto, conquistando il primo posto e riprendendosi il record dei campionati, scagliando l’attrezzo a 22 metri e 40 centimetri al primo tentativo, giusto per far capire chi domina è chi è dominato. Marin Premeru, alla fine ha terminato la gara solo al quarto posto, con 19 metri e 40, e con tre nulli che gli hanno pregiudicato la gara. L’argento va all’ucraino Mykytae Nesterenko 20.22, mentre il bronzo al altro tedesco Hendrik Muller 19.63.
Ramil Guliyev, nei 200 metri, si prende la rivincita, dopo essere stato sconfitto nei 100 metri piani dal francese Christophe Lemaître. Argento al tedesco Robert Hering con il tempo di 20.83, mentre alle sue spalle arriva l’unica medaglia della giornata per l’Italia, da parte dallo sprinter Diego Marani, che con il crono di 21″03 conquista il gradino più basso del podio; il bronzo di Marani porta il medagliere italiano a quota due, dopo l’argento della marciatrice Palmisano nella 10 chilometri di marcia.
Dopo tre giornate di gare l’Azerbaijan, ha conquistato già cinque medaglie, tre d’oro e due d’argento, un successo invidiabile nella storia di questa repubblica ex sovietica; in particolare l’oro di Guliev abbatte dopo 26 anni, il vecchio record dei campionati di 20″37, che apparteneva all’atleta della Germania del’Est, Jurgen Evers.
L’olandese Nadine Broersen, tiene testa nell’Eptatlon con 1869 punti dopo aver corso i 100 ostacoli in 14″18 e superando nel salto in alto 1 metro e 75; a 18 punti dietro l’olandese, la Ceca Katerina Chacova e l’atleta islandese Helga Margrét Thorsteinsdóttir, leader della europea della classifica Under 20.
Doppietta tedesca nel lancio del giavellotto con Andreas Hofmann che conquista un oro con una progressione che l’ha portato da 74.38, 75.77, 75.89, scemando nel momento in cui ha realizzato di avere la medaglia più pregiata al collo (71.65, 73.98, 68.84). Alle sue spalle il suo connazionale Till Woschler (73.66), che solo al quinto lancio è riuscito a sopravanzare il polacco Lukasz Grzeszczuk (73.55). Quarto uno sfortunato Gianluca Tamberi, che ha assaporato il profumo del podio, per poi scivolare al quarto posto con la misura di 72 metri e 76 centimentri che gli vale comunque come record nazionale Juniores.
Nel salto in alto il russo Sergey Mudrov, vince con la misura di 2 metri e 25, suo nuovo record personale, alle sue spalle il turco Ümit Tan, con la stessa misura ma con numero maggiore di errori.
La gara pulita di Tan si è infranta al primo tentativo a 2 metri e 25, mentre Mudrov, ha superato i 2 metri e 25 alla prima prova; il turco ha cosi dovuto accontentarsi, oltre che della medaglia d’argento, anche di aver stabilito il nuovo record nazionale Juniores. Bronzo al bielorusso Artsiom Naumovich con 2 metri e 19, alle sue spalle l’italiano Lorenzo Biaggi che con 2 metri e 14 ha stabilito la sua migliore prestazione stagionale.
Nei 5000 metri piani Hayle Ibrahimov, cerca di emulare Emil Zatopek, conquistando, anche in questa gara, dopo aver vinto e stabilito il record dell’Azerbaijan nei 10.000 metri, anche i 5000 metri, coprendo la distanza in 14:01.19, alle sue spalle il Ceco Jakub Zivec unico atleta a cercare di tenere il ritmo di Ibrahimov, che con 14:10.58, stabilisce il suo record personale; bronzo allo spagnolo Aitor Fernandez (14:20.14).
Nei 3000 metri femminili, un’avvincente, quanto veloce gara, ha portato le prime quattro atlete a siglare i loro personali. La vittoria è andata alla russa Yelena Korobkina (9:13.35), che è riuscita negli ultimi metri di gara a superare la britannica Kate Avery (9:13.68), quest’ultima ha avuto il merito di imprimere sin dai primi metri di gara un ritmo molto forte; l’azera Gezashign Safarova (9:17.59) ha cercato di insinuarsi tra le due prendendo la testa della gara dopo il primo chilometro, ma nel finale è finita al quarto posto, superata anche dall’altra britannica, Louise Small (9:15.47).