
Jesse Owens così descrisse questa gara: “Mi ricordo che nell’istante in cui toccai terra all’ultimo salto, Luz mi fu a fianco per congratularsi con me. Nonostante Adolf Hitler ci fulminasse con gli occhi dalla tribuna, Luz mi strinse fortemente la mano. Il mio avversario guardò al di là del colore della pelle, a ciò che io rappresentavo come uomo, Hitler o non Hitler, gara o non gara da vincere. Si potrebbero fondere tutte le medaglie e le coppe d’oro che ho e non servirebbero a placcare in oro a 24 carati l’amicizia che sentii per Luz Long in quel momento”. I due si scambieranno lettere per diversi anni e Owens nel 1943 apprese con mestizia la notizia dell’amico sincero caduto in guerra.
Ci sono versioni discordanti sulla morte di Long, arruolato durante la seconda guerra mondiale nella Luftwaffe (aviazione militare tedesca). La prima è che sia morto nella battaglia di Cassino nel marzo 1944. Secondo una fonte più attendibile, l’eroe di Berlino invece fu ferito gravemente durante lo sbarco degli alleati in Sicilia il 10 luglio 1943 in uno scontro a fuoco e morì quattro giorni dopo in un ospedale da campo britannico nei pressi di San Pietro Clarenza (Catania). Un tragico destino accomunò i due grandi saltatori tedeschi, protagonisti di quella storica finale del 4 agosto 1936, anche Leichum cadde in guerra, il 19 luglio 1941, mentre combatteva sul fronte russo.
Una giornalista tedesca scoprì la tomba di Luz Long nella fossa comune 2 piastra E del cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia, dove fu sepolto nel 1961, traslato dal cimitero americano di Gela. Il sacrario si trova a otto chilometri da Catania. Dall’atrio, attraverso una scalinata, si giunge a un cortile dove si trovano le fosse comuni. Su lastre di pietra sono incisi i nomi dei soldati tedeschi dispersi in Sicilia negli anni 1941/44. Al centro del cortile è situata una scultura di bronzo raffigurante un adolescente morente. Su lastre di ardesia sono incisi i nomi dei caduti sepolti nei sotterranei.